Religione e religiosità

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Crocifissi, decine di segni della croce quando si passa per un chiesa, rosari, voti ai santi e processioni vengono veramente dal nostro io? Sono veramente fatte perché le consideriamo fondamentali per manifestare la nostra religiosità? O sono qualcosa di diverso? La religione, fin dai tempi più antichi, è uno strumento attraverso cui l’uomo, cerca di trovare risposte per dare una spiegazione a qualcosa di inspiegabile o per esorcizzare le proprie paure. Ci sono centinaia di canali attraverso cui le persone cercano di avere delle spiegazioni. I più importanti canali religiosi sono per esempio: il Cristianesimo, l’Islam, il Buddismo e l’Induismo. Tutti questi canali convergono in un’unico tunnel che conduce a qualcosa di più grande, ultraterreno, attraverso cui ogni religione trova le proprie risposte. La religiosità invece è la predisposizione interiore dell’uomo a vedere nelle cose e nella vita un mistero più profondo. La fede, in fin dei conti, è sempre stata ricca di mistero. C’è chi ci crede, c’è chi è diffidente, c’è chi è totalmente scettico su questo argomento. Io non ho ne l’arroganza di dire che le divinità non possano esistere e nemmeno la presunzione di affermare che esistino. Ognuno al suo modo di manifestare il proprio credo, la propria religione. Nella società occidentale, molti manifestano la propria fede attraverso pratiche e manifestazioni religiose. Altri invece cercano di manifestarla attraverso piccoli gesti o buone azioni. Ma queste pratiche sono veramente frutto di una nostra grande fede oppure solamente delle abitudini, qualcosa di imposto? Molte istituzioni come la scuola, lo Stato e la Chiesa, molto spesso, invece di farci apprezzare e capire una cosa ce la impongono. Quello che non capiscono però, e che, una cosa imposta verrà sicuramente fatta controvoglia. Una cosa per essere fatta con voglia, di nostra spontanea volontà, dobbiamo in primo luogo apprezzarla, condividerla veramente. Molti ragazzi rispetto alla religione, sono come delle pietre gettate in mare. Bagnate fuori, ma aride dente. Bagnate di religione magari dalla propria famiglia, ma al nocciolo vivono questa imposizione come qualcosa di comandato. Quello che, in primo luogo, le istituzioni, e in secondo luogo, le famiglie dovrebbero fare è: far amare, far condividere e far pensare i più giovani su determinati argomenti, non imponendoglieli. Perché alla fine, il subire le cose non produce altro che disastri.